Gianna Nannini e il battesimo della figlia
La domenica seguente la solennità liturgica dell’Epifania, la liturgia cattolica della Chiesa ci fa celebrare il Battesimo del Signore, ed è quindi l’occasione annuale per riflettere sul nostro battesimo. Quest’anno 2011 il Santo Padre Benedetto XVI ha battezzato domenica 9 gennaio 21 neonati, figli di dipendenti vaticani. Proprio in quel giorno le agenzie di stampa hanno reso noto che la cantante rock Gianna Nannini che all’età di 54 anni il 26 novembre scorso ha partorito una bambina che ha chiamato Penelope ha affermato che la piccola avrà “ un battesimo rock”. “ Vorrei che avvenisse all’apertura del tour a Milano il 29 aprile” ma la rockstar specifica che “ non sarà un battesimo religioso, avrà tempo lei poi di scegliere se e come battezzarsi”. Questa dichiarazione della Nannini in apparenza sembra lasciare una grande libertà alla figlia ma in realtà è profondamente contraddittoria. Perché Penelope dovrebbe scegliere un eventuale battesimo religioso da grande mentre adesso deve subire un battesimo rock secondo i gusti musicali della madre? In base a quest’ottica Penelope dovrebbe essere lasciata libera di scegliere un battesimo poop o country o discomusic o jazz se e quando vorrà… Non dimentichiamo che la Nannini è una ideologa del femminismo più radicale. La Nannini così offre un’immagine della maternità come potere assoluto e il suo messaggio è che io posso fare un figlio come e quando voglio senza bisogno di un padre. Il rifiuto poi del battesimo religioso è un continuum su questa linea e significa che Penelope non ha bisogno neanche di Dio come Padre. Il sociologo Abis riguardo a tutta questa vicenda parla di “ comunicazione molto aggressiva” della Nannini, “ donna che rivendica la gravidanza come un feticcio, in una dimensione narcisistica e iperindividualista, dove l’idea di famiglia scompare”. Il papa Giovanni Paolo II ebbe a dire: “Il battesimo è una grazia che purifica ed apre un futuro nuovo. E’ un bagno che lava e che rigenera. E’ un’unzione, che ci conforma a Cristo, Sacerdote, Profeta e Re. E’ un’illuminazione che rischiara la nostra via e le dona tutto il suo significato. E’ un abito di forza e di perfezione. Il battesimo è il segno che Dio ci ha raggiunti sulla strada, che abbellisce la nostra esistenza e che trasforma la nostra storia in una storia santa”.
Diamo alcune dritte invece sul vero senso cristiano del battesimo ai bambini. Il bambino è nato o sta per nascere ben presto. Quale gioia per voi e per tutta la famiglia! Avete scelto il suo nome e deciso insieme di chiedere il suo battesimo- e’ stato fissato anche il giorno! Ma ecco che vi è chiesto, al momento di un colloquio col sacerdote od una equipe di preparazione alla celebrazione, di dare, in poche parole, le vostre motivazioni. Eccovi presi alla sprovvista. Perché chiedere il battesimo? Per rispettare una tradizione di famiglia? Per compiacere una nonna? Perché il vostro bambino abbia una religione? Per dargli dei valori? Certo, tutte queste ragioni sono buone e rispettabili, ma non essenziali! Col battesimo, il vostro bambino entra nella “famiglia di Dio”, appartiene a Cristo al quale è confidato. Egli è preso, fin dalla sua più giovane età, dall’amore del Padre. E questo è l’essenziale! Molti genitori,come l’estremista radicale femminista Gianna Nannini, non fanno battezzare i loro bambini perchè, essi dicono, “di lasciar loro la scelta più tardi”. Essi non vogliono “imporgli” una religione. Peccato, perché allevare il proprio figlio nella fede fin dai suoi primi anni, non è permettergli, più tardi, al momento della sua prima comunione, della sua professione di fede, della sua confermazione (cresima), fare una scelta ancor più personale? Chiedere il battesimo per il proprio figlio, è impegnarsi anche nel trasmettergli il messaggio di Gesù, non è un ostacolo alla sua libertà. Al contrario, è dargli i mezzi per esercitarla più tardi, con ogni conoscenza di causa. Una cosa è certa il demonio non aspetta che i vostri figli raggiungano la maggiore età per inoculare in essi i germi del male. D’altra parte a voler essere coerenti, di questo passo bisognerebbe non insegnare ai bambini nessuna lingua, non inculcare loro alcun principio, lasciando che un giorno decidano da se stessi quale norma di comportamento adottare. In realtà quando avete messo al mondo vostro figlio, gli avete forse chiesto il permesso? Ovviamente non era possibile chiedergli l’autorizzazione a nascere, ma sapendo che l’esistenza è un dono immenso, avete supposto che un giorno vostro figlio vi sarebbe stato riconoscente di ciò. Si chiede forse il permesso a una persona prima di farle un dono? Che dono sarebbe? Ora il battesimo è la vita divina che ci viene gratuitamente regalata. Non è violare la libertà dei figli far si che i neonati possano ricevere questo dono all’alba stessa della vita. Il battesimo dei bambini risale agli inizi della Chiesa è si è propagato lungo i secoli. Nel Vangelo, Gesù manifesta che Dio ama i bambini ancor prima che lo conoscono. “Lasciate che i piccoli vengano a me, non lo impedite loro, poiché è a chi è simile ad essi che appartiene il Regno dei Cieli” (Mt 19, 14). Facendo battezzare i loro bambini, i genitori decidono di confidarlo ad un amore grande e profondo, ben più grande del loro, quello di Dio Padre. Chiedendo il battesimo per il loro bambino, i genitori s’impegnano a dargli un’educazione cristiana, a fare in modo che possa crescere nella fede in Cristo. Ciò suppone di parlar loro di Gesù, di permettergli di andare al catechismo e di ricevere gli altri sacramenti. Questa missione fa paura ad alcuni. Si rassicurino! Essi non sono soli, ma saranno aiutati da tutti quelli che li circondano: padrino e madrina, nonni, catechisti. Molti parenti che si sono allontanati dalla pratica cristiana sono felici, coi loro figli, di rinnovare con la fede e di ritrovare dei gesti, delle preghiere che avevano dimenticati. Anche alcuni che non sono battezzati, provano il desiderio di entrare anch’essi nella famiglia dei cristiani e chiedono il battesimo. Preghiamo per la piccola Penelope e preghiamo per Gianna Nannini perché si lasci illuminare da Dio….
caro don marcello, una premessa, se i miei interventi su i tuoi, numerosissimi e lunghi, scritti in qualche modo ti offendono, oppure ti danno noia, basta dirlo e smetto. non è questa la mia intenzione.
ti trovo demodè, antico, conservatore, miope, troppo chiesa cattolica romana, e così passinevolmente coinvolto da perdere la tua stessa logica pur di difendere a-priori la tua chiesa da tutti gli attacchi, spesso immaginifici, piccoli e grandi, ma non voglio offenderti ne mancare di rispetto.
ecco mi sembri il generale custer nella sua ultima battaglia. a te piacerebbe portare l’orologio indietro, la tua, come la mia, è una battaglia contro la modernità del consumismo che ha portato all’impoverimento dei valori e allo speco di risorse, solo che abbiamo atteggiamenti e conclusioni opposte. cioè, mentre io vedo proprio in quelli che tu difendi i veri peccatori-ipocriti, tu riproponi una caccia alle streghe medievale nella quale probabilmente mi vedrei perire in mezzo alle fiamme.
premesso sto pistolotto, voglio portarti la mia scelta di vita: don domenico cruoglio, che tu conosci bene, sosteneva che non bisogna affrontare i scacramenti, specialmente il matrimonio religioso, se non si è credenti ed è peccatissimo farlo solo per salvare la forma.
bene sono sposato felicemente e civilmente e quando abbiamo voluto dei figli, e per fortuna ci sono arrivati, non li abbiamo battezzati, semplicemente perchè non ci crediamo.
mai abbiamo pensato di inculcare credi, ne abbiamo impedito che i nostri figli facessero le loro scelte. certo alle scuole elementari, anche qui per scelta, non abbiamo impedito che frequentassero l’insegnamento di religione semplicemente perchè abbiamo avuto piacere che si facessero un’idea coerente con la cultura della loro nazione. ma alla scuola media hanno scelto loro. e mentre mia figlia ha scelto liberamente di battezzarsi, e non gli è stato impedito, mio figlio non ne ha mai sentito il bisogno e ha deciso di non frequentare nemmeno l’ora di insegnamento di religione a scuola. ora non ti dico chi di loro due, a volte, è discriminato lo lascio indovinare a te.
questo è per portarti un esempio di libertà e di libera scelta.
volevo dirti che non siamo mica una famiglia eccezionale, facciamo schifo per come siamo normali, anzi normalissimi e posso assicurarti che ci siamo educati nel rispetto degli uomini e delle donne, delle istituzioni e delle idee degli altri e stiamo cercando di essere veramenti nonviolenti, insomma cerchiamo la verità e nonviolenza.
ecco a differenza tua noi non vediamo estremismi dove non ci sono. il mio pensiero e che tu sei l’estremista di turno e di volta in volta indichi gli uomini, e ne fai sempre delle categorie, di oggi che non la pensano come estremisti, peccatori, pessimo esempio fino ad arrivare addirittura a sostenere che hanno fatto bene a bruciare qualche eretico e che tutto sommato la chiesa nella sua secolarità agisce sempre nel giusto.
fai articoli di fuoco contro gli omossessuali, vedi delle congiure massoniche, ora mi attacchi come estremista gianna nannini, ma mai ho letto un tuo articolo, per esempio, contro la malasanità in campania che pure uccide e fa emigrare migliaia persone.
concludo dicendoti che secondo me penelope potrà essere la bambina più felice del mono e un giorno potrà diventare una donna bellissima e inteligentissima, e che aiuterà il prossimo meglio di te e di me. e questo è un messaggio serio di speranza.
infine ancora non mi hai detto cosa ne facciamo di qugliomossesuali che non possono essere curati.
cordialità
Non leggi bene i miei articoli perchè ho già scritto quale dovrebbe essere la condotta dei rari omosessuali che non possono essere curati. Anche io ti trovo demodè, antico, conservatore e miope. I miei articoli sono logici e coerenti. Per quanto riguarda la buonanima di don Domenico Cruoglio, parroco di Valva, mio carissimo amico personale e mio confessore, certamente non la pensava assolutamente come te. Anche lui apparteneva a quelli considerati da te ” troppo Chiesa Cattolica Romana”… Per quanto riguarda Giordano Bruno io riporto fatti storici e oggettivi. Gentile Michele Zecca forse mi puoi insegnare l’erboristeria e come si fanno le tisane ma non certamente la storia, la teologia e la filosofia… E poi non sei tu a dirmi quali argomenti trattare o meno per i miei articoli. Con cordialità.
forse si parla di due don domenico diversi. e non voglio insegnarti niente è che sono un poco ruvido, forse in questo ti assomiglio.
con affetto.
caro don marcello, visto che Lei molto spesso,e bene, parla di libertà, lasci, nel rispetto ti tale valore, che una persona scelga cosa fare e cosa insegnare al proprio figlio lungo il percorso della propria vita, senza condizionamenti alcuno.
con affetto