Celso: l’associazione “Cilento…malia” per il recupero dell’organo
L’ Associazione “ Cilento…malia “ si fa promotrice di una campagna di sensibilizzazione per il recupero dell’organo di Zaccaria Pinto custodito nella chiesa parrocchiale di Celso.I venti anni di abbandono e di inutilizzazione della chiesa, trascorsi dopo il terremoto dell’ 80, hanno causato danni, forse irreparabili, alla struttura meccanica dell’organo.Il parroco D. Renaldo Giberti, sotto la direzione della Sopraintendenza ai monumenti di Salerno e Avellino, a proprie spese, ha fatto eseguire il restauro conservativo della cassa armonica mettendo a luce l’originaria struttura settecentesca sepolta sotto numerosi strati di pittura e nascosta da inadeguate soprastrutture.L’organo è situato sulla cantoria, posta sull’ingresso della navate centrale, al centro dell’impalcato e sotto il rosone che dà luce alla navata. La sua elegante struttura settecentesca, con ornati e cornici intagliate rivestite di oro zecchino, racchiudono quello che resta dell’apparato meccanico. Nel suo interno è riportata con grafia elegante, la seguente iscrizione autografa:
“In Vallo Novi apud Zaccaria Pinto A.D. 1746 complevit mense julii eiusdem anni” sicuramente dello stesso artigiano; in quel periodo era parroco di Celso D. Horatius Pignataro ( 1715 – 1758), probabile committente, appartenente a una nobile e ricca famiglia celsese.Il prezioso strumento, come si rileva, fu costruito nella bottega del Clerico Zaccaria Pinto di Vallo, zio e maestro di Francesco e Silverio Corelli ( il loro padre, Leonardo Corelli aveva sposato Costantina Pinto, sorella di Zaccaria). Non bisogna meravigliarsi se in quel periodo storico i sacerdoti svolgevano attività anche artigianali per arrotondare “ la congrua ”, trascurando, talvolta, la cura delle anime e le funzioni legate al loro stato, infatti, nel 1730, il vescovo di Vallo incarica Rosario Riccio Pepoli di compiere una “visitatio personae” per rimettere un po’ di ordine nel clero della Diocesi. In tale occasione, il 10 ottobre, l’ accolito Zaccaria Pinto, di anni 34, interrogato, dichiara: “sto applicato a formare organi, tutta la giornata, sto in questo esercizio, evvero però, che prima di questo, qualche volta mi vado a sentire la messa”, vive solo in casa ed a volte va fuori paese per lavoro, in ogni caso, dopo le orazioni, quando ha tempo, legge “qualche libro spirituale e morale”. Altri strumenti attribuiti a Zaccaria Pinto sono: Chiesa della Madonna della Vittoria a Massa Cilento, anno 1731, Chiesa di S. Eustachio a Gioi Cilento, anno 1733, Chiesa di Campora, a firma congiunta con il nipote, suo discepolo, Silverio Corelli, anno 1751. Della sua scuola :nella antica chiesa di S. Pantaleone in Vallo nel 1784 fu collocato un organo monumentale costruito nel 1783 da Silverio e Francesco Corelli. Ci auguriamo, ora, che persone di buona volontà ed Enti sensibili diano una mano a completare l’opera di restauro intrapresa e non terminata. A tal proposito, dice mons. D. Guglielmo Manna parroco di Gioi e vicario generale della Diocesi di Vallo: “Questi cenni di storia e di arte contribuiscono ad accrescere il patrimonio di civiltà di una popolazione che non può fermarsi a contemplare inerte i processi di regresso e di disgregazione che la mentalità del benessere da qualche tempo ha innescato, ma siano una memoria proiettata sul futuro per un maggiore impegno di rinnovamento e di rigenerazione del proprio modello culturale”.
ti ringrazio per la pubblicazione dell’articolo sull’organo di Celso Cilento, comunque se leggi il mio blog troverai altre cose.
Sempre così.
Ariberto